Temevamo però che non trovasse il tempo per dedicarsi a noi, ma Paolo ci ha sorpresi due volte.
La prima accogliendo con entusiasmo e disponibilità la nostra insolita richiesta.
La seconda donandoci un’immagine meravigliosa che ha convinto subito tutti perché racconta perfettamente lo spirito del tema del Festival e rappresenta efficacemente i protagonisti che lo abiteranno.
"Mostro" è solo un altro modo per dire “meraviglia”.
Selezionato in mostre e annual internazionali ha ricevuto diversi premi tra i quali Premio Andersen come migliore illustratore italiano dell’anno 2011, nel 2012 il premio White Ravens, nel 2016 il premio speciale Sergio Toppi e poi il premio Andersen per la migliore creazione digitale, nel 2017 Silver medal 3x3 Illustration Annual, nel 2019 Oro Annual Illustratori nella categoria animazione.
È stato presidente dell’Associazione Illustratori Italiana e tra i primi illustratori digitali in Italia, sperimentando le possibilità espressive attraverso workshop e collaborando con diverse istituzioni.
Nel corso dei secoli ha illustrato per Algida, Bindi, Carthusia, Cideb-Black Cat, Corriere della Sera, DeA Planeta, Einaudi, Gallimard, Gallucci, Giunti, Grimm Press, Il Sole 24 Ore, Interlinea, Kingfisher, Lindt, Longanesi, Mondadori, Pangea Onlus, Pearson.
Il tema del Festival 2020
...con tutte le Creature
Muovendo i passi dal Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi, il tema della terza edizione del Festival intende esplorare la prodigiosità della Natura in ogni sua espressione, animata e inanimata, reale e immaginaria.
E la “straziante bellezza del Creato” non può prescindere dal suo essere multiforme, variegata e priva di misura. E noi vogliamo dar voce proprio a coloro che dimorano fuori dalla normalità.
I diversi, gli strani, gli esagerati, gli irreali. In una parola… i mostri.
Immaginate di percorrere un corridoio che scende nell’ombra.
Alla vostra destra e alla vostra sinistra, statue di uomini e donne dalle proporzioni impeccabili e dai sorrisi perfetti. Man mano che scendete, e vi lasciate la luce alle spalle, giurereste che le statue stanno cambiando, se non nei corpi, nelle loro espressioni dietro le quali celano mutamenti più sottili, stranezze negli organi che producono i pensieri e le emozioni: occhi verdi di gelosia, il coraggio senza pari di un eroe, la crudeltà di chi abbandona i propri figli, un amore che non sa morire.
Sono mostri, tutti quanti, ciascuno unico, seducente e terribile a modo suo.
Ma voi non avete paura.
Perché “mostro” è solo un altro modo per dire “meraviglia”.
Siete arrivati in fondo al corridoio, davanti a una porta. Vi voltate.
Per un attimo soltanto sentite su di voi gli sguardi di tutte le statue, come se fossero loro a osservare qualcosa di stravagante. Poi aprite la porta e uscite.
Ma gli sguardi dei mostri restano dentro di voi.